Pensare a Capri è un po’ come
ricordarsi dell’estate, dei cappellini di paglia, vestitini in Sangallo bianco
e infradito gioiello. E’ profumo di ginestre e sole che scotta sulle spalle.
Calore, emozione e ciuffi ribelli al sole.
Difficile risulterebbe pensare a
Capri con uno sfondo che non si colora di tramonti di fuoco, ma di brezza
fredda e vento che arrossa nasi e
screpola lievemente mani.
Pensare a Capri d’inverno, insomma.
Il panorama è intonso, non vi è
cambiamento; ci sono meno limoni e meno fiori paesaggistici, ma l’isola ha lo
stesso fascino di sempre, la stessa eleganza senza tempo e la stessa vita dell’estate.
Passare il Capodanno a Capri è un
must per molti giovani napoletani, così io, Cary Grant e un bel gruppo di amici
ci siamo recati su questa splendida isola per trascorrere le ultime ore del
2013 e gustare le prime albe del 2014. Il profumo degli scialatielli allo scoglio
e della frittura di paranza (classico menu festivo) permeava i nostri nasi e le
delizie al limone e le torte capresi apparivano come opere d’arte ai nostri
occhi.
Nonostante le innumerevoli
prelibatezze offerte dai ristoranti della zona, abbiamo preferito riunirci in
casa di amici per preparare un bel cenone, in compagnia di canzoni, balli,
fuochi d’artificio stellari e sane risate mediterranee.
Dopo la mezzanotte ci
siamo diretti in piazzetta per la festa di Capri Watch in compagnia di ospiti
importanti e dj di fama mondiale. Le luci della piazzetta e in generale di
tutta l’isola erano studiate alla meglio, nulla era lasciato al caso.
Simpatiche adolescenti
sgambettavano in vestiti di paillettes e tacchi altissimi, signore in pelliccia
brindavano in compagnia dei rispettivi mariti, fiumi di turisti per lo più
provenienti dai paesi dell’Est e del Medio Oriente scattavano foto e si
dimenavano in balli improbabili rapiti dall’euforia della festa. Il #selfie era
d’obbligo per gran parte di loro.
Tantissimi locali organizzavano
feste per l’occasione e tutti i bar erano aperti per concedere l’ennesimo
brindisi . Peccato che il giorno dopo gran parte di questi era chiuso, quindi
risultava difficile anche gustare un semplice caffè rigenerante.
Per me Capri è un po’ come Parigi:
non è mai sufficiente il tempo che vi trascorri, poichè è sempre un piacere per
gli occhi e per l’anima.
Il mio verdetto è: sì,
assolutamente sì, d’estate così come d’inverno.
Se avete richieste su ristoranti,
alberghi, b&b, info su spostamenti per i vostri soggiorni capresi, non
esitate a contattarmi (delpreteassia@gmail.com).
A presto!