E’ da un
paio di settimane che non smetto di parlare del Cilento.
Se cliccate
l’hashtag #cilento troverete un
centinaio di tweet e foto di instagram partite dal mio cellulare.
L’altro
giorno ho incontrato la mia amica D. e, dopo i saluti iniziali, abbiamo
iniziato a parlare più o meno nella seguente maniera:
D.: “Allora
che fai di bello questo week end?”
A.: “Ah sì,
il Cilento è meraviglioso, ha dei paesaggi unici grazie alle montagne sempreverdi
e le acq…”
D.: “Ehm,
capisco vai nel Cilento questo week end e… Con chi vai?”
A.: “Dicevo
che il Cilento ha una costa spettacolare, un profumo di ginestre misto a…”
D.: -_-‘
A.: “… al
profumo della brezza marina…”
D.: “Ma io
ti avevo chiesto con chi…”
A.: “E si
mangia benissimo! Ad Acciaroli ci sono dei localini per la sera…”
D.: “Ok. Mi
ero dimenticata di un impegno. Devo andare. Ciao.”
A.: O_O “Ma
ti stavo dicendo di San Mauro Cile…”
Dicevo
mentre lei si dileguava tra i passanti indaffarati.
E ho pensato: “Ma, ma… Ma arripigliati!...
St’antipatica…”
Dopo un po’
ho realizzato che quella che doveva arripigliarsi
ero io, poiché stavo farneticando persa nel loop del #cilento.
No, non
temete! Ho deciso di smetterla con questa tiritera una volta per tutte e di
mettere nero su bianco (anzi bite su bite) i ricordi più belli di questa zona: il
Monte Stella e i suoi dintorni,
Castellabate e Perdifumo, San Mauro Cilento, Acciaroli, Palinuro, Agropoli… Così forse potrò sembrare di nuovo sana di mente.
Partendo da
Paestum, il Cilento si estende lungo
la costa fino ai confini con la Basilicata e nell'entroterra fino al comune di
Sala Consilina. Comprende il Parco
Nazionale del Cilento e Vallo di Daino denominato patrimonio dell’umanità
UNESCO nel 1997 ed è terreno fertile in quanto a mitologia e storia
greco-romana.
Durante la
mia ultima visita, ho ricevuto un regalo da parte di un professore dell’Accademia
delle Belle Arti di Napoli di origine cilentana, un libro sulla storia delle
architetture del Cilento Antico. Un regalo che custodirò gelosamente e dal
quale sto apprendendo molte cose.
Quando si
parla di Cilento, il primo paese che viene in mente – ed anche uno dei primi
che si incontra lungo il cammino – è Castellabate.
Questa è la terra di Costabile Gentilcore, della Basilica di Santa Maria di
Giulia, della guerra del Vespro, della Torre Pagliarola e del Palazzo Perotti (che
ha ospitato Re Gioacchino Murat), ma
anche del Belvedere a picco sul mare, del Porto delle Gatte e di… Benvenuti al Sud.
Alla parte
opposta di queste famosissime immagini c’è il posto nel quale passavo le vacanze
estive con la mia famiglia da piccola: Palinuro.
Qui io e
mio fratello abbiamo imparato a nuotare, a pescare, a raccogliere le telline, i
ricci di mare e a tuffarci da scogli altissimi; eravamo alti poco più di un
metro e, da impavidi avventurieri, sfrecciavamo verso il porto, il faro con una
canna da pesca in mano e nuotavamo senza timore in mare aperto. In questa terra
abbiamo avuto i nostri primi assaggi di storia, poiché mito e leggenda si
fondono grazie alla penna del grande Virgilio, il quale narra di Palinuro, nocchiero di Enea, morto in mare durante il loro viaggio verso il Lazio.
Le bellezze
naturali che si possono ammirare in questo piccolo angolo di mondo sono il
promontorio Capo Palinuro, le grotte
naturali e il famoso Arco Naturale.
Continuerò
i miei ricordi cilentani a piccole dosi, in modo da lasciare impresso ogni
frammento, ogni particella di questo piccolo paradiso campano. Il prossimo post
sarà dedicato ai paesi che preferisco, quelli che hanno catturato il mio cuore
per tanti motivi: Acciaroli e San Mauro Cilento.
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