lunedì 19 maggio 2014

Ninni goes to Amalfi Coast :)

Ieri vi parlavo delle prime gite fuori porta dei neonati e di quanto sia importante cominciare con posti più vicini a casa in modo da abituarli ai vari spostamenti.


Ninni sarà contenta di questa gita fuori porta, proprio qui, a Cetara, uno dei borghi marinari più belli della Costiera Amalfitana.


Quando passeggio tra questi paesini arroccati non posso fare a meno di pensare di essere una ragazza molto fortunata. Per alcune persone questi paesaggi sono il sogno di una vita: giapponesi in vacanza, americani in cerca di location per il loro matrimonio, tedeschi amanti di week end romantici. Per me, invece, non è il sogno di una vita, ma la mia quotidianità che si trasforma in sogno, ad  un tiro di schioppo da casa mia.


Il sole è tiepido, come solo il sole di maggio sa esserlo.


Il mare è calmo, rigato dai segni di qualche vaga imbarcazione o di qualche kiter di passaggio.




La cornice è più suggestiva che mai; ci lasciamo la bella Salerno e la sempre affollata Vietri alle spalle e arriviamo alle pendici del monte Falerio dove si apre la splendida insenatura di Cetara.
C’è un matrimonio nella bella Chiesa di San Pietro Apostolo, pertanto ci riesce difficile entrare a visitarla. Proseguiamo verso il mare, dove ci sono intrepidi bagnanti alla ricerca del raggio di sole smarrito durante l’inverno. Aperitiviamo sul lungomare, mentre chiediamo suggerimenti su dove andare a pranzare. Ecco sbucare Caronte, un personaggio locale conosciuto da tutti, che, a bordo della sua barchetta, ci rifila un paio di nomi. Noi optiamo per il ristorante “Al Convento”  proprio di fronte la chiesa di San Pietro. Una volta arrivati, ci accomodiamo all’interno – causa terribili raffiche di vento – e ne apprezziamo la struttura simile all’atrio di un vero e proprio convento.  I piatti forti di Cetara sono a base di Alici (i famosi spaghetti alla colatura di alici) e di Tonno, non a caso il nome Cetara  deriva da Cetaria, ossia tonnara, e da Cetari, ossia venditori di pesci grossi, quindi tonni (wikipedia docet); noi però andiamo su un classico spaghetto alle vongole e su una frittura di paranza. Che dire, la qualità è davvero ottima, anche il prezzo è discreto, l’unico neo è che avremmo gradito portate più abbondanti, ma riconosco che sono finiti i tempi in cui i ristoranti di un certo tipo servono cibo in quantità industriale! Cary Grant e mia madre si complimentano anche per la delizia al limone, ordinata in calcio d’angolo, mentre io cambiavo il pannolino a Ninni, che fino a quel momento era stata intenta a dormire e gustare l’aria di mare dall’incavo del suo passeggino.


La passeggiata post pranzo al porto è sempre un piacere. Il vento si è calmato e il colorito dei bagnanti in spiaggia assume delle tonalità sempre più tendenti all’arancio. 




E’ il momento di dirigersi verso Salerno per gustare un ultimo scorcio di tranquillità a pieni polmoni e un gelato di serenità che riempie la giornata prima di tornare a casa. Qui ad attenderci ci saranno le solite faccende, i soliti lavori, la classica routine… Quel quotidiano che caratterizza ognuno di noi. Il mio è particolarmente bello perché ha intarsi Cetara, Sorrento, Positano che arricchiscono la calda coperta della mia vita. Anche adesso non posso fare a meno di pensare che la Campania è una terra meravigliosa. E che io sono molto fortunata.

Postilla. Fuori piove, io scrivo e Ninni sonnecchia dolcemente nella sua culletta accompagnata dalle belle melodie di Italiavirtualtour. Ho scoperto questo sito proprio adesso mentre cercavo immagini sulla Chiesa di San Pietro Apostolo di Cetara e –  guarda un po’? –  ho trovato un vero e proprio tour virtuale. Ne approfitto per segnalarvelo qualora cercaste info su monumenti o chiese sparse nel nostro Bel Paese.


Alla prossima!

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