martedì 28 maggio 2013

Hola Mexico! (III parte)



No ragazzi non siete morti e state ammirando una cartolina dal paradiso, tantomeno state vedendo un fotomontaggio di Photoshop. Questa meraviglia è Tulum, un’importante complesso archeologico situato a picco su uno dei mari più belli e più colorati del golfo messicano. Prima di esser stata distrutta, era una delle più giovani città Maya e fungeva sia da guardia nei confronti di possibili attacchi marittimi che da porto commerciale.
In questa zona vi sono tantissimi cenotes, il più importante dei quali è il Cenotes de Dos Ojos, mentre più a sud delle rovine si trova il parco nazionale di Sian Ka’an, patrimonio dell’umanità UNESCO e luogo ricco di flora e fauna (in particolare uccelli e tartarughe) tropicale.
Tulum è un milk-shake di colori: ci sono il verde tipico delle foreste tropicali, l’azzurro e il turchese del mare caraibico e l’ocra delle rovine architettoniche Maya.  La città moderna, invece, è ricca di ristoranti, locali, hotel e negozietti tipici.
Purtroppo il poco tempo a disposizione non ci permise di visitare a fondo questo luogo incantevole, ma se un giorno dovessi ritornare in Yucatan, questo sarà il primo posto che visiterò a fondo - giurin giurello -
Archiviata la parentesi da stress culturale, per la gioia di Cary Grant, gli ultimi giorni del nostro soggiorno in Messico furono più rilassanti, poiché il caldo afoso di giugno associato alle lunghe gite non aiutava la mia pressione (che già di per sé fa brutti scherzi), quindi ne approfittammo per rilassarci in spiaggia, giocare a beach soccer (lui), a beach volley (sempre lui) e a fare wind-surf (sempre lui… Io prendevo il sole, stop!).




 Prima di chiudere (ahimè) la mia parentesi messicana, lascerei un po’ di consigli per chi avesse intenzione di visitare questo posto favoloso:
-      Cancún e Playa del Carmen sono delle ottime postazioni base per un viaggio in Yucatan, poiché offrono strutture ricreative eccellenti (e per tutte le tasche), mare favoloso e vita notturna ad alti livelli. Inoltre ci sono tante agenzie locali con le quali è possibile organizzare escursioni, visite guidate, fittare auto o moto, nel caso vi andasse di avventurarvi un pò.
-    Cancún è la Miami messicana, una città che pullula di turismo, mondanità e strutture moderne, mentre Playa è decisamente più piccola, meno caotica ma ugualmente ricca di turismo e vita, quindi it’s  up to you.
-          La moneta locale è il peso messicano il cui cambio è 1€ = 16,1537 Mex$; non vi consiglio di effettuare il cambio presso gli uffici dei villaggi o in aeroporto, perché è più sfavorevole, bensì vi consiglio di farlo presso gli uffici che si trovano per le strade di Playa e di Cancun.
-          L’aeroporto principale è quello di Cancún e i trasporti sono ben collegati sia con Playa che con tutte le altre località vicine. Io e Cary abbiamo volato con Air Europa, con scalo a Madrid sia all’andata che al ritorno, e ci siamo trovati molto bene. Se viaggiate con un tour operator è facile che questi vi faccia viaggiare su voli charter, con breve sosta magari a Santo Domingo o in qualche altra isola caraibica. Se fittate un’auto, rispettate i segnali e fermatevi ai posti di blocco… La police messicana è  molto pignola e spesso chiede mazzette per farvi proseguire il viaggio (paese che vai…).
-      Il clima è tropicale, per cui i periodi migliori per visitare questo posto sono l’inverno e la primavera, mentre d’estate l’aria è molto umida e le piogge più frequenti. Nel caso nostro, si trattava solo di acquazzoni tropicali che arrivavano improvvisamente e sparivano velocemente. Infatti non avevamo nemmeno il tempo di ripararci dalle scariche d’acqua che il cielo si apriva per far spazio ad un sole bollente. Ecco, queste sono le vere e proprie nuvolette di Fantozzi! Ad ogni modo riconosco che siamo stati fortunati perché le piogge possono durare giorni e giorni… D’altra parte, c’era l’influenza suina a fare da uccellaccio del malaugurio, quindi il clima pensò bene di essere clemente.






Scrivendo di piogge e acquazzoni, si è annuvolato il cielo! Porca miseria, ma che porto sfiga?!? Vabè tengo le dita incrociate per il week end… Dal Messico, anzi dallo Yucatan è tutto… 
¡Adiòs Amigos!

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