No
ragazzi non siete morti e state ammirando una cartolina dal paradiso, tantomeno
state vedendo un fotomontaggio di Photoshop. Questa meraviglia è Tulum, un’importante complesso
archeologico situato a picco su uno dei mari più belli e più colorati del golfo
messicano. Prima di esser stata distrutta, era una delle più giovani città Maya
e fungeva sia da guardia nei confronti di possibili attacchi marittimi che da porto
commerciale.
In
questa zona vi sono tantissimi cenotes,
il più importante dei quali è il Cenotes
de Dos Ojos, mentre più a sud delle rovine si trova il parco nazionale di Sian Ka’an, patrimonio dell’umanità
UNESCO e luogo ricco di flora e fauna (in particolare uccelli e tartarughe)
tropicale.
Tulum
è un milk-shake di colori: ci sono il verde tipico delle foreste tropicali,
l’azzurro e il turchese del mare caraibico e l’ocra delle rovine
architettoniche Maya. La città moderna,
invece, è ricca di ristoranti, locali, hotel e negozietti tipici.
Purtroppo
il poco tempo a disposizione non ci permise di visitare a fondo questo luogo
incantevole, ma se un giorno dovessi ritornare in Yucatan, questo sarà il primo
posto che visiterò a fondo - giurin giurello -
Archiviata
la parentesi da stress culturale, per la gioia di Cary Grant, gli ultimi giorni
del nostro soggiorno in Messico furono più rilassanti, poiché il caldo afoso di
giugno associato alle lunghe gite non aiutava la mia pressione (che già di per
sé fa brutti scherzi), quindi ne approfittammo per rilassarci in spiaggia,
giocare a beach soccer (lui), a beach volley (sempre lui) e a fare wind-surf
(sempre lui… Io prendevo il sole, stop!).
Prima di chiudere (ahimè) la mia parentesi
messicana, lascerei un po’ di consigli per chi avesse intenzione di visitare
questo posto favoloso:
- Cancún e Playa del Carmen sono delle ottime
postazioni base per un viaggio in Yucatan, poiché offrono strutture ricreative
eccellenti (e per tutte le tasche), mare favoloso e vita notturna ad alti
livelli. Inoltre ci sono tante agenzie locali con le quali è possibile
organizzare escursioni, visite guidate, fittare auto o moto, nel caso vi
andasse di avventurarvi un pò.
- Cancún è la Miami messicana, una città che pullula
di turismo, mondanità e strutture moderne, mentre Playa è decisamente più
piccola, meno caotica ma ugualmente ricca di turismo e vita, quindi it’s
up to you.
- La moneta locale è il peso messicano il cui cambio è 1€ = 16,1537 Mex$; non vi consiglio
di effettuare il cambio presso gli uffici dei villaggi o in aeroporto, perché è
più sfavorevole, bensì vi consiglio di farlo presso gli uffici che si trovano
per le strade di Playa e di Cancun.
-
L’aeroporto principale è quello di Cancún e i
trasporti sono ben collegati sia con Playa che con tutte le altre località
vicine. Io e Cary abbiamo volato con Air Europa, con scalo a Madrid sia
all’andata che al ritorno, e ci siamo trovati molto bene. Se viaggiate con un
tour operator è facile che questi vi faccia viaggiare su voli charter, con
breve sosta magari a Santo Domingo o in qualche altra isola caraibica. Se
fittate un’auto, rispettate i segnali e fermatevi ai posti di blocco… La police messicana è molto pignola e spesso chiede mazzette per
farvi proseguire il viaggio (paese che vai…).
- Il clima è tropicale, per cui i periodi migliori per
visitare questo posto sono l’inverno e la primavera, mentre d’estate l’aria è
molto umida e le piogge più frequenti. Nel caso nostro, si trattava solo di acquazzoni
tropicali che arrivavano improvvisamente e sparivano velocemente. Infatti non
avevamo nemmeno il tempo di ripararci dalle scariche d’acqua che il cielo si
apriva per far spazio ad un sole bollente. Ecco, queste sono le vere e proprie nuvolette di Fantozzi! Ad ogni modo riconosco
che siamo stati fortunati perché le piogge possono durare giorni e giorni… D’altra
parte, c’era l’influenza suina a fare da uccellaccio del malaugurio, quindi il
clima pensò bene di essere clemente.
Scrivendo
di piogge e acquazzoni, si è annuvolato il cielo! Porca miseria, ma che porto
sfiga?!? Vabè tengo le dita incrociate per il week end… Dal Messico, anzi dallo
Yucatan è tutto…
¡Adiòs Amigos!