giovedì 11 luglio 2013

Maldive - Lost in paradise part 1

Non so cosa significhi per voi scegliere la meta delle vostre vacanze.
Per alcuni è un fortuito last minute, per altri un posto vicino, per altri ancora il luogo dove incontrare gli amici di sempre.
Per me è una combinazione di elementi.
E’ relax, divertimento, mare, cultura e spensieratezza.
Quest’anno ero combattuta su più fronti e ho lasciato l’ultima parola a Cary Grant che mi ha fatto un nome: Maldive.
Maldive.
Ecco, appena mi è stato presentato questo pacchetto bello e fatto compreso di volo, sistemazione in resort italiano (ditemi che non è vero), palme e noci di cocco, ho storto un po’ il naso (per quanto un naso possa storcersi di fronte ad un’offerta simile), perché il mio brainstorming sulle Maldive comprendeva i seguenti stereotipi: riposo, sole, cibo, spiaggia e animatori (ingombranti). Non c’era traccia di musei, templi, moschee e roba simile, quindi il mio naso continuava a storcersi. Chiamatemi pazza, ma per me è così - forse quando avrò 60 anni e vorrò bruciarmi la pensione in capo al mondo ci ripenserò, ma adesso ho necessità di altro.
Poi c’è stato mio marito che mi ha convinta a fare una vacanza diversa dal nostro solito, di riposarci, stare al sole e mi ha palesato la possibilità di fare snorkeling, esplorare la barriera corallina, vedere delfini, tartarughe marine, stelle marine… “Poi, mi diceva, vuoi mettere? Andiamo alle Maldive, mica a Ladispoli?”
Così mi sono lasciata ammaliare dalle sue parole e siamo partiti.




E mi sono ricreduta.





Le Maldive sono un paradiso in terra e gli angeli che lo popolano hanno le sembianze di pesci variopinti, coralli arenati e conchiglie luccicanti. Sono l’eleganza del mare cristallino, la libertà di piedi nudi sulla sabbia calda e le carezze della brezza monsonica tra i capelli umidi.








Siamo arrivati il pomeriggio del nostro anniversario dopo un lungo viaggio notturno, quindi il primo pensiero è stato stemperare la stanchezza attraverso una bella nuotata.
La nostra casetta – beach bungalow – era deliziosa, a pochi passi dal mare, tra la frescura delle palme e interamente in legno (compreso il parquet). Il cibo era delizioso, in particolare i pesci alla griglia e le verdure al vapore, per non parlare della papaya e della mousse ad cocco.
I ragazzi dell’animazione si dimostrarono simpatici sin da subito e per nulla invadenti – del tipo che se ci andava di fare qualche attività, ci coinvolgevano, se non ci andava, ci lasciavano per conto nostro.



Da subito decidemmo di dedicare le nostre escursioni al mare, facendo snorkeling lungo il reef della nostra isoletta e lungo quello di altre isolette proposte dal centro diving del nostro villaggio, ma delle escursioni vi parlerò nel mio prossimo post.
Oltre all’attività di snorkeling, impiegavamo il nostro tempo a giocare a beach volley, beach soccer, fare attività fisica in spiaggia e yoga al tramonto. Ovviamente ci concedevamo lunghe pause di relax al sole e quando pioveva leggevamo riparati da qualche palma.



La maggior parte delle isole maldiviane è piccola (quella dove ci troviamo noi misura appena 800 passi), è circolare/elicoidale ed è formata di sola sabbia, palme e villaggi turistici. L’unica isola che presenta palazzi, negozi, strade percorribili e mezzi di locomozioni diversi dalle barche è la capitale, Male. L’imbarcazione tipica è il doni, è di origine araba e ha un solo albero.





La storia delle Maldive non è mai stata scritta, ma si tramandava da figlio a figlio. Le popolazioni che hanno occupato questo paradiso erano colonizzatori inglesi e portoghesi; la liberazione da questo predominio è avvenuta nel 1962 e in questa occasione tantissimi maldiviani persero la vita. Questo eccidio si ricorda attraverso i colori della bandiera: rossa come il sangue versato, verde in senso di prosperità e la lunetta al centro simbolo della religione locale, ossia l’islam.










La pesca è l’attività predominante e oltre al cocco, non si coltiva molto in quest’arcipelago, pertanto tutto il resto degli alimenti viene importato.
Per preservare il patrimonio, tutto ciò che è risorsa naturale resta alle Maldive: vi sono severissimi controlli agli aeroporti, pertanto chiunque decidesse di portare via un piccolo corallo o una conchiglietta può rischiare multe salatissime.
Continua... 


N.B. Ringrazio in TGI Diving di Alimatha per alcuni scatti bellissimi.

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