Non
so cosa significhi per voi scegliere la meta delle vostre vacanze.
Per
alcuni è un fortuito last minute, per altri un posto vicino, per altri
ancora il luogo dove incontrare gli amici di sempre.
Per
me è una combinazione di elementi.
E’
relax, divertimento, mare, cultura e spensieratezza.
Quest’anno
ero combattuta su più fronti e ho lasciato l’ultima parola a Cary Grant che mi
ha fatto un nome: Maldive.
Maldive.
Ecco,
appena mi è stato presentato questo pacchetto bello e fatto compreso di volo,
sistemazione in resort italiano (ditemi che non è vero), palme e noci di cocco,
ho storto un po’ il naso (per quanto un naso possa storcersi di fronte ad un’offerta
simile), perché il mio brainstorming sulle Maldive comprendeva i seguenti stereotipi:
riposo, sole, cibo, spiaggia e animatori (ingombranti). Non c’era traccia di
musei, templi, moschee e roba simile, quindi il mio naso continuava a
storcersi. Chiamatemi pazza, ma per me è così - forse quando avrò 60 anni e
vorrò bruciarmi la pensione in capo al mondo ci ripenserò, ma adesso ho
necessità di altro.
Poi
c’è stato mio marito che mi ha convinta a fare una vacanza diversa dal nostro
solito, di riposarci, stare al sole e mi ha palesato la possibilità di fare
snorkeling, esplorare la barriera corallina, vedere delfini, tartarughe marine,
stelle marine… “Poi, mi diceva, vuoi mettere? Andiamo alle Maldive, mica a
Ladispoli?”
Così
mi sono lasciata ammaliare dalle sue parole e siamo partiti.
E
mi sono ricreduta.
Le
Maldive sono un paradiso in terra e gli angeli che lo popolano hanno le
sembianze di pesci variopinti, coralli arenati e conchiglie luccicanti. Sono
l’eleganza del mare cristallino, la libertà di piedi nudi sulla sabbia calda e
le carezze della brezza monsonica tra i capelli umidi.
Siamo
arrivati il pomeriggio del nostro anniversario dopo un lungo
viaggio notturno, quindi il primo pensiero è stato stemperare la stanchezza
attraverso una bella nuotata.
La
nostra casetta – beach bungalow – era deliziosa, a pochi passi dal mare, tra la
frescura delle palme e interamente in legno (compreso il parquet). Il cibo era
delizioso, in particolare i pesci alla griglia e le verdure al vapore, per non
parlare della papaya e della mousse ad cocco.
I
ragazzi dell’animazione si dimostrarono simpatici sin da subito e per nulla
invadenti – del tipo che se ci andava di fare qualche attività, ci
coinvolgevano, se non ci andava, ci lasciavano per conto nostro.
Da
subito decidemmo di dedicare le nostre escursioni al mare, facendo snorkeling
lungo il reef della nostra isoletta e lungo quello di altre isolette proposte
dal centro diving del nostro villaggio, ma delle escursioni vi parlerò nel mio
prossimo post.
Oltre
all’attività di snorkeling, impiegavamo il nostro tempo a giocare a beach
volley, beach soccer, fare attività fisica in spiaggia e yoga al tramonto.
Ovviamente ci concedevamo lunghe pause di relax al sole e quando pioveva leggevamo
riparati da qualche palma.
La
maggior parte delle isole maldiviane è piccola (quella dove ci troviamo noi misura
appena 800 passi), è circolare/elicoidale ed è formata di sola sabbia, palme e
villaggi turistici. L’unica isola che presenta palazzi, negozi, strade
percorribili e mezzi di locomozioni diversi dalle barche è la capitale, Male. L’imbarcazione
tipica è il doni, è di origine araba e ha un solo albero.
La
storia delle Maldive non è mai stata scritta, ma si tramandava da figlio a
figlio. Le popolazioni che hanno occupato questo paradiso erano colonizzatori
inglesi e portoghesi; la liberazione da questo predominio è avvenuta nel 1962 e
in questa occasione tantissimi maldiviani persero la vita. Questo eccidio si
ricorda attraverso i colori della bandiera: rossa come il sangue versato, verde
in senso di prosperità e la lunetta al centro simbolo della religione locale,
ossia l’islam.
La
pesca è l’attività predominante e oltre al cocco, non si coltiva molto in quest’arcipelago,
pertanto tutto il resto degli alimenti viene importato.
Per
preservare il patrimonio, tutto ciò che è risorsa naturale resta alle Maldive:
vi sono severissimi controlli agli aeroporti, pertanto chiunque decidesse di
portare via un piccolo corallo o una conchiglietta può rischiare multe
salatissime.
Continua...
N.B.
Ringrazio in TGI Diving di Alimatha per alcuni scatti bellissimi.
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